Antitarlo complet lt 5 manutenzione preservare curare legno professionale domestico civile

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Descrizione

ANTITARLO COMPLET DA LT 5 PER PRESERVARE E CURARE IL LEGNO PROFESSIONALE E DOMESTICO


La conformità alle Norme FDA relative ai "Preservanti per legno", alle Norme UNI EN 22 e 46 per il "Controllo e Prevenzione delle larve", ma soprattutto i Nomi e le Aziende più qualificate e prestigiose, nell’ambito della protezione dei manufatti legno, hanno assegnato al COMPLET la qualifica quale miglior risposta alla problematica della conservazione dei manufatti Lignei.

CARATTERISTICHE
-Inodore ed incolore.
-Lunghissima permanenza ed efficacia nel legno (10 anni min).
-Non sviluppa gas nocivi né provoca allergie per l’operatore.
-Non corrosivo per metalli o leghe.
-Non danneggia la lucidatura a cera o a gommalacca.
-Non lascia alcuna untuosità o residui.
-Rende il legno idrorepellente e lo difende dall’umidità; non permette il "ritiro" in clima secco.
-Può essere mescolato all’olio paglierino.
-Non aggredisce colle e vernici.
-Non rimuove dorature e non intacca le pitture a tempera o a guazzo.
-Non altera i rivestimenti di stoffe antiche o di carta.
-Salvaguarda il legno da funghi, alghe o batteri.
-Crea un ‘azione antitrofica (rende il legno non alimentare per gli insetti).
-Il legno è riverniciabile dopo 12-24 ore (secondo la temperatura ambiente).
-In 24 ore per capillarità penetra nel legno anche per 50 cm (sic).
-Tensione superficiale a 25°C: Capillary Tube = 23,2.
-Non ha effetti oncogenetici come il DDT (cancerogenicità).
-Permette d’operare a temperature -25 + 50 °C.
-Non è considerato dalle Norme CEE un prodotto infiammabile.
-Non si degrada alla luce.
-Non contiene prodotti cancerogeni come endosulfano, lindano o DDT.
-Sostanze attive: Permethrine – Rapp. Isomerico: CisTrans25/75 – N°CAS 52645-53-1.

La disinfestazione del legno dagli insetti xilofagi (capricorno delle case, tarlo, lyctus, formica del legno, termite, ecc.), sia in forma curativa che in forma preventiva, può essere effettuata con varie modalità: a pennello, a spruzzo, a immersione, ad inoculazione, ad impregnazione e sottovuoto.



SPENNELLATURA – È il sistema più semplice e meno costoso, ma richiede notevole tempo e molta cura da parte dell’operatore; non sempre i risultati sono eccellenti perché è difficile con il pennello far penetrare il disinfestante nelle fessurazioni da "ritiro" ed anche perché la forte evaporabilità e tensione superficiale propria di quasi tutti gli antitarlo oggi in commercio che veicolano l’insetticida rendono minima la quantità di principio attivo assorbita dal legno.

SPRUZZATURA – Secondo la grandezza delle particelle liquide prodotte, si hanno i trattamenti a polverizzazione e quelli ad atomizzazione o nebulizzazione. Mentre la prima limita l’azione alla superficie raggiungibile dal getto, la nebulizzazione consente una penetrazione leggermente superiore con risultati quindi migliori, ma, secondo noi, non sufficienti.

IMMERSIONE – Breve: Una durata d’immersione limitata a pochi minuti può essere convenientemente applicata a materiali segati, la cui umidità sia al di sotto del 25% e di spessori inferiori ai 27 mm. Per spessori superiori i tempi vanno aumentati di conseguenza. Prolungata: È il trattamento di disinfestazione prevalentemente impiegato facendo ricorso ad insetticidi salini idrosolubili nel caso di legni poco stagionati e cioè con umidità al 35%.

IMPREGNAZIONE – Ciò si può ottenere sia con perforazioni e conseguente sistemazione di apposita cartucce, sia iniettando delle sostanze antisettiche nel legno per mezzo di speciali dispositivi. Quest’ultimo è il sistema più efficace.


Concludendo la difesa del legno si scagliona nel seguente ordine ascendente: immersione breve, spennellature, aspersioni, immersione lunga, impregnazione profonda.

È evidente che è sempre necessario utilizzare "antitarlo" con caratteristiche comprovate e sicure e siccome il mercato offre molto spesso pseudo-antitarlo con caratteristiche improprie, bisogna evitare prodotti non idonei a base di petrolio, alcool, ammoniaca, ecc.
Questi prodotti, penetrando nel legno, possono rovinare irrimediabilmente il mobile, provocando annerimenti ed untuosità nel legno e cagionandone in tanti casi delle fessurazioni da "ritiro".

Per ottenere pertanto dei risultati sicuri, bisogna affidarsi ad antitarli certificati che rispondano a normative ed a standard ben precisi per quanto riguarda l’efficacia preventiva e curativa (UNI EN 46), e conformi alle Norme IARC E NIOSH concernenti la sicurezza d’impiego e tossicità.


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